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Padre Orfeo - Natale 2014

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Padre OrfeoCarissimi Amici e Benefattori, solo ora mi è arrivata l’ultima lettera di Padre Orfeo Mason.  Considero questa lettera un lascito testamentario che voglio condividere con tutti Voi:  “copia originale della lettera pagina 1 e pagina 2

 

 

“” Buon Natale e Felice Capodanno 2014 Carissimi, ringrazio di cuore il Signore, che mi dona la gioia di vivere un altro Natale spiritualmente unito a voi, miei cari famigliari – confratelli – amici benefattori d’Italia, però, attraverso di voi, desidero viverlo con la Chiesa e l’umanità in una forma nuova, più matura; cioè più umana e cristiana.

 

Il mistero, sempre commovente e fascinante di un Dio fattosi Bambino, umile – povero – fragile non finisce mai di incantare: e se l’incanto giunge al cuore, è capace di cambiarlo.

Prego il Signore per voi, e voi pregatelo! per me affinché viviamo questo Natale vero. Così anche se lontani con il corpo, saremo uniti in un solo cuore, quello di Gesù, uomo come noi e Dio per noi, nato a Betlemme, per salvarci, cioè per cambiarci in meglio.

Miei carissimi, che sento di amarvi sempre più con il passare degli anni, desidero quest’anno aprire il mio cuore con piena fiducia, appunto come si fa con un amico, con uno stile semplice, fresco, allegro, invitante. Vi confesso che, senza volerlo, quasi vincendo la mia naturale riservatezza, sull’esempio di Papa Francesco umile, affettuoso, sempre dialogante con tutti, desidero condividere con voi alcune riflessioni, contemplando il mistero del Natale (credo che le persone più anziane mi potranno comprendere meglio):

1) Mentre, da un lato, io devo prepararmi all’incontro con il Signore che viene, confidando solo nella misericordia del Padre amoroso, sento da altro lato che la vita si fa sempre più ricca quanto più si avvicina alla meta finale.

2) In questa tappa Gesù mi chiede di uscire da me stesso, dai miei problemi ed eventuali acciacchi, per dedicarmi con più amore a coloro che Dio pone sul mio cammino.

3) Questa attesa del Signore che viene, intendo che deve essere il più possibile serena, perfino gioiosa, come dono dello Spirito.

4) Per questo l’età avanzata progressivamente aiuta a spogliarsi di molte cose per vivere in modo più credibile come Chiesa povera in mezzo a poveri  nel senso materiale o spirituale, annunciando un Dio che da ricco si fece povero per arricchirci tutti con la sua vita e grazia divina.

A questo punto della mia vita di fede, se mi risulta molto chiaro il cammino che mi indica il Signore, mi risulta anche più chiaro il mio problema interiore, che nasce dal fatto di sentirmi nel cuore (lo dico sinceramente, è verità) molto povero e freddo spiritualmente, perché sento che amo poco il mio Signore, mentre Egli mi ama senza limiti, con amore infinito.  Ora percepisco chiaramente che non vivo il Natale, la Pasqua, la Pentecoste come dovrei. Più in generale mi rendo conto che non vivo il Vangelo che predico nel martirio (= testimonio) del giorno per giorno. E sono convinto che noi cristiani teniamo un grande debito con l’umanità intera, perché cerchiamo poco la Santità: “una goccia di santità vale più di un oceano di genio” (Gounod). E Madre Teresa a un giornalista: “la santità non è un lusso, è una necessità”.

In definitiva noi cristiani e il mondo intero  ci salveremo solo se impariamo la grande lezione del Natale e della Pasqua: Dio è umile e povero, e Dio (sulla Croce) è pazzo d’amore.  San Francesco d’Assisi lo imparò molto bene, e così papa Francesco. Non  c’è altro cammino: Gesù è il Bambino nato in Betlemme, e morto sulla Croce; per questo vincitore. Oggi dobbiamo frontalmente rifiutare la moderna parodia consumistica del Natale, terribile profanazione del mistero cristiano.

Con un affettuoso e gratissimo abbraccio, che ha un certo sapore di addio, vi saluto uno per uno,

vostro amico di sempre e per sempre

p. Orfeo Mason

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